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Chiesa Maria SS Annunziata

Descrizione Chiesa

La chiesa dell’Annunziata deve il suo nome a Maria SS. Annunziata (o dell’Annunciazione) e alla Confraternita omonima che ha riedificato l’edificio nel 1741.

Perla del barocco bitontino, l’attuale costruzione è stata eretta su disegno dell’architetto e ingegnere regio bitontino Vito Valentino, autore di numerosi progetti di costruzione e riedificazione di edifici nel corso della prima metà del XVIII secolo. La riedificazione dell’edificio si rese necessaria per prevenire il crollo della preesistente chiesa di S. Croce de Confratibus, minacciata da profonde lesioni strutturali già nel 1731.

In realtà la chiesa, già dalla seconda metà del 1600, versava in pessime condizioni strutturali e già da allora vi era una stabile presenza della Confraternita di Maria SS. Annunziata all’interno dell’edificio.

La chiesa è inglobata nell’antica cinta muraria medievale cittadina, precisamente sul lato orientale che si affaccia su via Giovanni Antonio de Ilderis. Precedentemente alla riedificazione del 1741, l’ingresso principale si affacciava sul lato occidentale dell’edificio ovvero Via San Giorgio.

La valorizzazione dell’edificio (soprattutto dell’ampio e alto prospetto principale) ebbe grande impulso in seguito al piano di riassetto urbanistico del 1882, che modificò profondamente le caratteristiche della città; con la dismissione di parte della cinta muraria medievale e l’abbattimento dell’antistante torrione semi-circolare detto di Sant’Agostino (dall’ordine dei frati, agostiniani, che occupavano l’attiguo convento oggi facente parte della chiesa di San Egidio), la chiesa ricevette quel colpo d’occhio che ancora oggi si può apprezzare.

Un’ampia scalinata precede la facciata slanciata a bugnato rustico ed a corsi regolari e paralleli. Sulla sommità della facciata troneggiano modanature e decori curvilinei con stemma confraternale centrale in feluca e pinnacoli ai lati.

Sul portale centrale architravato si può ammirare un pregevolissimo bassorilievo raffigurante il tema dell’Annunciazione; in asse su di questa si apre un ampio finestrone, fonte di luce per l’aula interna.

Le facciate laterali presentano lo stesso bugnato; sul lato destro spicca il campanile a vela mentre sulla facciata di sinistra è visibile l’antico ingresso successivamente murato. Entrambe le facciate laterali riportano nella parte alta finestroni ovoidali per dare luce alle campate interne.

L’impianto a navata unica rettangolare risulta coperto da cupole in asse su pennacchi; sulla parete presbiteriale è posizionato un altare ottocentesco in pietra marmorizzata. Su di questo è presente, racchiusa da colonne con capitelli compositi sorreggenti un timpano spezzato, la nicchia che include lo stemma confraternale con l’iscrizione A.G.P. (Ave Gratia Plena).

L’altare di sinistra dell’Annunciazione, ora del Sacro Cuore di Gesù, è composto da una mensa risalente al XIX secolo e da un tabernacolo inquadrato da colonnine binate. La parte più pregevole della composizione è il gruppo ligneo finemente intagliato composto da colonne tortili ed una trabeazione includente l’Eterno benedicente. Il tutto è di matrice seicentesca ed è riferibile a maestranze pugliesi, più precisamente salentine. La nicchia ospitava una pregevole scultura in cartapesta del Sacro Cuore di Gesù della prima metà del ‘900 attribuibile a Giuseppe Manzo, importantissimo scultore leccese. Esso è affiancato da altre due sculture di cartapesta sempre della prima metà del ‘900: una raffigurante Santa Rita, opera del cav. Raffaele Caretta allievo dello stesso Manzo; l’altra rappresenta Sant’Antonio da Padova del 1926, opera del maestro cartapestaio locale Savino Onofrio.

Dinanzi l’altare ligneo si trova l’altare dell’Addolorata realizzato in più fasi tra la fine del XVIII e il XIX secolo. L’opera è testimonianza della ripresa di stilemi di ascendenza seicentesca, ma la presenza degli elementi decorativi di cultura neoclassica, indirizzerebbe la stessa al XIX secolo. La nicchia oggi ospita il simulacro in cartapesta del secolo XIX-XX raffigurante l’Addolorata.

I due altari laterali sono compresi nella prima campata voltata a cupola su pennacchi. La cupola dipinta ripropone l’iconografia dell’Incoronazione della Vergine. Essa riprende il motivo prospettico dell’effetto illusionistico dello sfondato. Nell’arcata celeste si staglia la trinità (Cristo, Dio e lo Spirito Santo) che benedice la Vergine incoronata dagli angeli santificati dallo Spirito. Al di sotto della Vergine chiudono la scena due processioni, una a sinistra, sul lato del Cristo, è introdotta dalla figura di San Paolo che apre la fila degli apostoli chiusa dall’Arcangelo Michele che a sua volta, introduce gli angeli cantori; quella di destra, sul lato di Dio, raffigura le Pie donne “capeggiate” dalla Maddalena e chiusa dall’Arcangelo della Santa Fede che a sua volta introduce gli angeli musicanti. Nei pennacchi trovano posto i quattro Evangelisti (Marco, Luca, Matteo e Giovanni).

La volta del presbiterio è anch’essa a cupola su pennacchi decorata a quadrettature e grottesche che ospitano un oculo illusionistico sede dello Spirito Santo (colomba) che si irraggia dal vangelo. La realizzazione pittorica è probabilmente riferibile agli anni a cavallo dei secoli XVIII-XIX come indicano gli elementi lineari, puliti e regolari dal gusto puramente neoclassico. Nei pennacchi si allocano quattro bellissimi fiori della devozione cristiana: lilium, rosa, cedro, fiore di campo.

In controfacciata trova posto una cantoria lignea, riferibile agli inizi del XVIII secolo, opera di maestri intagliatori locali. Coevo alla cantoria è il pulpito nei pressi del presbiterio, dallo stilema compositivo riconducibile al XVII secolo. Lo impreziosiscono dorature e chiaroscuri che rievocano un gusto mosso e vibrante. Sul dorsale del pulpito appare un dipinto della Sacra Famiglia coeva allo stesso.

La chiesa dell’Annunziata è una rettoria, non è una parrocchia autonoma e rientra nel territorio della Parrocchia di S. Egidio.

Da più di 350 anni è casa della Confraternita della Beatissima Vergine “Ave Grazia Plena” Annunciata o dell’Annunciazione. La confraternita è molto attiva negli ultimi anni nei settori del sociale, della spiritualità e della cultura.

La festività di Maria SS. Annunziata, patrona della stessa Confraternita, ricorre il 25 marzo.

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