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Antica Via Appia (Casa Santoro)

Informazioni

È doveroso ricordare la storia di questa importante arteria millenaria. La Regina viarum fu costruita per iniziativa del console romano Appio Claudio Cieco tra il 312 e il 190 a.C. Portava da Roma a Benevento e, da qui, attraverso un percorso prevalentemente appenninico, entrava in Puglia e scendeva a Brindisi.
Tra il 108 e il 110 d.C., però, l’imperatore Traiano decise di realizzare una “variante” più breve e agevole della strada, collegando il centro campano sino al brindisino con un tragitto più pianeggiante che dall’area sannitica si indirizzasse verso la Daunia e quindi in terra di Bari, per giungere sull’Adriatico e proseguire poi lungo la costa.codella
È quella che è definita la via Appia–Traiana, la quale superate le antiche Aecae (oggi Troia), Herdonia (Ordona) e Canusium (Canosa), giungeva a Rubi (Ruvo) e Butuntum (Bitonto) dove si divideva in due tronconi: uno puntava verso Modugno e Ceglie del Campo, sovrapponendosi alla più antica via Minucia, l’altro entrava in Bari per poi ricongiungersi con il primo all’altezza di Egnazia.

Bitonto rappresenta una tappa di notevole importanza lungo il percorso della vecchia strada. Questa infatti era intervallata da una serie di stazioni di posta (stationes): luoghi di sosta che potevano essere attrezzati per il pernottamento dei viaggiatori e la custodia di carri e cavalli (mansiones) oppure per brevi pause utili al cambio degli animali (mutationes). Ebbene, Bitonto per tutta l’età romana fu una mansio e solo in epoca paleocristiana (V-VI secolo) venne ridotta a mutatio.

E veniamo ai giorni nostri. Naturalmente in tanti secoli costruzioni e vie più nuove hanno seppellito la maggior parte del tracciato della Traiana. A Bitonto l’antica strada è divenuta un viale alberato su cui è posto il cimitero cittadino, anche se nella toponomastica ha mantenuto il nome di via Traiana, come si evince dalla targa moderna che campeggia all’inizio dell’arteria.

Uno degli esempi meglio conservati dei resti della via Appia – Traiana lo troviamo nel centro storico di Bitonto, nel seminterrato di una residenza ottocentesca in via Porta Robustina oggi adibita a struttura ricettiva.

l B&B Palazzo Antica Via Appia sorge dov’era prima Casa Santoro, un’antica dimora signorile appartenuta all’omonima famiglia. Eretta su mura medievali, fu poi ampliata nel XIX secolo.
Casata di studiosi e letterati, i Santoro erano molto attivi nella vita politica e sociale della città di Bitonto. Quando la struttura fu rilevata dall’attuale proprietario, il cav. Gaetano Brattoli, al suo interno fu rinvenuta una vasta quantità di oggetti, documenti, libri, riviste e fotografie datati fra il 1800 e la prima metà del ‘900.
Serafino Santoro, uno degli ultimi eredi, era stato podestà di Bitonto durante l’epoca fascista. Molti di coloro che erano stati attivi sostenitori del regime, al termine della II Guerra Mondiale distrussero tutte le prove che avrebbero potuto collegarli ai fatti di quegli anni, ma Santoro, avendo ricoperto una posizione di tale autorità, sapeva di non poter cancellare ciò che era stato e decise quindi di conservare ogni cosa.
Accuratamente disposti lungo tutta la dimora, questi ed altri documenti testimoniano un pezzo di storia lungo due secoli.

Serafino Santoro podestà di Bitonto dal 1930 al 1938

Ideò e organizzò la festa dell’olio e dell’uva e diede il via ai festeggiamenti per il bicentenario per i festeggiamenti della Battaglia di Bitonto.

Santoro restaurò anche la cattedrale nel 1932 per riportarla al suo aspetto originario.

Inoltre fece costruire l’edificio scolastico principe di Piemonte in soli due anni con 36 aule, con ampi spazi interni ed esterni, 40 altoparlanti per la rete audio.

Sistemò e riaprì il campo sportivo per la festa della ginnastica, acquistò il nuovo Palazzo Gentile (per 540 mila lire) per stabilirvi il Municipio e infine costruì il mercato coperto su Piazza XX settembre.

SITI CORRELATI

Chiesa di San Valentino

Epoca: Metà XII secolo

Palazzo Planelli Sylos

Epoca: ottocentesca

Indirizzo: Via Felice Cavallotti

Chiesa di San Vito

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Chiesa di San Gaetano

Epoca: 1609

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